Approcci differenti

Di Luca Menichino 


La Corte Suprema inglese ha stabilito che gli autisti di Uber sono “workers” per estendere a loro le tutele del salario minimo, delle ferie e della pensione. In italia, già un anno fa, la Corte di Cassazione aveva stabilito che i riders sono lavoratori autonomi con l’applicazione integrale delle disposizioni applicate ai lavoratori subordinati.
Qual è la differenza?

Nel Regno Unito gli autisti di Uber sono lavoratori flessibili, non sono stati parificati tout court ai lavoratori subordinati, ma hanno solo alcune tutele quali salario minimo (ca 8,5 sterline), pagamento delle ferie nella misura del 12.07% dei loro guadagni e il pagamento da parte di Uber del 3% della contribuzione. In Italia la contribuzione è pari al 30%, il costo del lavoro è circa pari a 2.1 a fronte di un importo netto riconosciuto al rider di 1. Ai riders estemporanei solo per qualche settimana è anche riconosciuta la tutela contro i licenziamenti con una indennità che, dopo la sentenza della Corte Costituzionale di qualche anno fa, varia da 6 a 36 mesi.
In entrambi i paesi le società si sono adeguate.
Ma a differenza del Regno Unito, In Italia, dopo la sentenza della Cassazione, la Procura della Repubblica ha sanzionato le società di food delivery con 733 milioni di Euro.


Milano, 18 marzo 2021