Contratti a progetto fittizi: c'è evasione contributiva
Studio Menichino
 

La stipulazione di un contratto di lavoro a progetto privo dei requisiti di legge concretizza l’ipotesi di evasione contributiva e non la meno grave ipotesi di omissione contributiva. Secondo la Corte di Cassazione, infatti, l’aver qualificato un rapporto di lavoro come di lavoro a progetto, mentre in realtà si trattava di lavoro subordinato, fa presumere l’esistenza di una specifica volontà datoriale di sottrarsi al versamento dei contributi; presunzione che può essere vinta attraverso l’allegazione e la prova da parte del datore di lavoro di circostanze dimostrative dell’assenza del fine fraudolento. Nel caso di specie, i Giudici di legittimità - dopo aver evidenziato che i rapporti in questione costituivano ordinari rapporti di lavoro subordinati, in quanto il progetto non possedeva “alcuna delimitazione funzionale rispetto all’attività aziendale” e i progetti individuati erano in realtà “privi del necessario requisito di specificità” - hanno, tuttavia, ritenuto irrilevante, a tal fine, la prova della richiesta di iscrizione dei tre lavoratori nella gestione separata, dei versamenti dei relativi contributi e della compilazione delle buste paga e dei Cud per i redditi corrisposti ha valorizzato il fatto che i rapporti in questione, (Cass. Civ. Sez. Lav., 13 marzo 2017, n. 6405).

Milano, 26 aprile 2017